Intelligenza
Naturale
In un tempo che guarda con speranza e timore al potenziale e ai prodigi dell’intelligenza artificiale e al dominio dell’algoritmo, ci interroghiamo sull’intelletto umano e sulla sua preziosa e complessa natura: imperfetta, imprevedibile, irriproducibile, fragile e controversa.
L’Intelligenza naturale, plastica, in costante mutamento, misto di conservazione e rivoluzione è sempre alla ricerca di nuove condizioni. Intelligenza che esplora nuove frontiere, nuovi orizzonti, nuove sponde.
Intelligenza che genera nuove e ignote primavere, senza volto, in grado allo stesso tempo di affascinare e inquietare.
Intelligenza inesauribile, che il linguaggio non può riassumere e contenere ma sollecitare, che esplode in un turbine di sentimenti e sensazioni e che proprio nel teatro – nel suo essere parola e gesto in cui fiorisce l’esperienza del mondo – trova il suo spazio evocativo ideale.
L’intelligenza artificiale sa oggi calcolare infinitamente meglio dell’intelligenza naturale: la macchina può pensare con più efficacia, perché non dubita, non è agitata dal dubbio. E tuttavia la forma propria del nostro essere naturale si esprime nella capacità di dubitare. Il dubbio può indurci a riflettere, a mutare strada.
Solo il dubbio ci invita a esporci e viaggiare verso l’insolito dove è possibile scoprire, come un viandante che non ha in vista una meta ma il gusto del viaggio, tra intelligenza naturalmente artificiale e artificialmente naturale, e che solo in questo equilibrio dialettico – cura e veleno – può riscoprire la propria autenticità di creatura umana e tecnologica insieme, dove per tecnologia intendiamo il gesto primordiale di accendere il fuoco che ha permesso il nascere delle storie.
Navigare dentro quelle storie che ancora oggi sono cieli infiniti, dai contorni eterei, dove il pensiero può ancora perdersi, senza logiche, calcoli, leggi probabilistiche e dove l’intelligenza può essere Naturale.